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La famiglia Lazzari coltiva vigne sul Monte Netto dalla fine dell’Ottocento, ma è dagli anni ’90 che inizia a produrre Capriano del Colle DOC e a preparare il terreno per le ricerche che si sono sviluppate negli anni seguenti.

Oggi le vigne Lazzari si estendono per 9 ettari, suddivisi tra Vigna Finiletti, Vigna Le Brede e il Brolo di San Lorenzo, che donano tutte le uve necessarie per i 6 vini prodotti.

È proprio sull’incentivazione di questo legame uomo-terra-uva, e quindi poi uomo-terra-vino, che sono indirizzati tutti i lavori di Lazzari.
Oltre alla cura manuale vite per vite e alla riduzione della produzione per pianta, che mira ad aumentare la concentrazione di sostanze nutritive nel grappolo, vengono continuamente sperimentate tecniche volte all’incentivazione della biodiversità microbica dei terreni, l’indicatore scelto per definire lo stato di salute dei terreni e, quando soddisfacenti, estese a tutti i vigneti.

Da qui l’agricoltura biologica, lotte alternative agli insetti parassitari, colture a rotazione interne ai filari e sovesci (per ripristinare precise carenze). L’uva resta il veicolo che trasmette l’argilla rossa del Monte Netto alla bottiglia, per Lazzari è stato indispensabile quindi attivarsi sul recupero di vitigni locali.

Nel 2001 una ricerca con l’Università di Milano ha portato alla luce delle varietà locali di Marzemino, oggi riportate in produzione e caratterizzanti tutti i vini rossi prodotti. Si ottengono così vini che raggiungono punte di carattere e struttura del Capriano del Colle DOC come il Marzemino di Riserva degli Angeli o Bastian Contrario e il Turbiana in purezza botritizzata da vigne vecchie.
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