Il Montenetto

Capriano del colle, il territorio e il vino

Seguendo lungo la strada che collega Brescia a Quinzano d’Oglio, a 13 km dal capoluogo, si incontra un piccolo altopiano di circa 10 chilometri quadrati, composto da terreni prevalentemente argillosi, che si eleva nettamente dalla pianura Padana fino a 133 metri sul livello del mare. Questo è il Monte Netto, Parco Agricolo Regionale dal 2007. Si estende sui territori di Capriano del Colle, Poncarale e Flero ed è punteggiato dai vigneti gestiti da aziende di stampo familiare che giornalmente lavorano i propri terreni per produrre Capriano del Colle DOC e Montenetto di Brescia IGT, sfidando il mondo enologico che li considera una “denominazione minore” con una produzione totale tra le 300.000 e le 350.000 bottiglie annue.

I primi accenni alla viticoltura sul Monte Netto risalgono al XVI secolo con la prima edizione de “Le dieci giornate della vera agricoltura e dei piaceri della villa” (poi diventate venti) di Agostino Gallo, agronomo rinascimentale residente in frazione Borgo di Poncarale. In questo trattato di agronomia viene dato un accenno alla coltivazione del vitigno Marzemino (localmente Berzamino) sul Monte Netto ed è proprio da queste fonti storiche che sono partiti gli studi conclusi nel 2001 per recuperare delle varietà locali caratterizzanti i vini del Monte Netto.

Da allora i produttori del territorio hanno lavorato per la valorizzazione di questa varietà riuscendo a ottenerne, nel 2011, l’inserimento nel disciplinare di produzione il Capriano del Colle DOC Marzemino.

Nel 1980 il Dott. Michele Vescia, membro del Comitato Nazionale per la Tutela delle Denominazioni d’Origine, nota prima di molti altri le potenzialità della collina del Monte Netto e insiste per istituire una Denominazione di Origine. Nasce così la DOC Capriano del Colle, fortemente caratterizzata proprio dalla varietà Marzemino.

A partire dagli anni ’90 si assiste ad un forte ricambio generazionale, sia nelle aziende di produzione, che di agronomi ed enologi locali con un forte attaccamento al territorio. Si avvia così un continuo sviluppo della viticoltura di qualità sul Monte Netto che ha portato varie aziende a incentivare produzioni qualitative e caratterizzanti. Quindi con un forte aumento delle densità di impianto, dalle forme espanse della pergola bresciana precedentemente presenti, e con rese per ettaro nettamente inferiori.

Il Marzemino sul Monte Netto viene storicamente accompagnato da altre varietà (come il Merlot e il Sangiovese). Tradizione che si è codificata nel Capriano del Colle DOC rosso e nella sua versione da affinamento: il Capriano del Colle DOC rosso riserva. A questi vitigni rossi i vignaioli locali affiancano la coltivazione di varietà a bacca bianca, principalmente Trebbiano (biotipo Soave, conosciuto anche come Trebbiano di Lugana o Turbiana) per la produzione di Capriano del Colle DOC Trebbiano, Capriano del Colle DOC bianco e Capriano del Colle DOC bianco superiore.

Organo preposto alla tutela di queste denominazioni è il Consorzio per la tutela vini DOC Capriano del Colle e IGT Montenetto di Brescia, noto come Consorzio Montenetto, che raccoglie sia gran parte dei produttori del territorio che l’ultima generazione di tecnici facenti parte del Comitato Tecnico.

Tramite il raggruppamento all’interno del Consorzio Montenetto, i produttori si occupano della difesa e della produzione dei vini tradizionali della DOC Capriano del Colle.

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I primi accenni alla viticoltura sul Montenetto risalgono al XVI secolo con la prima edizione de “Le dieci giornate della vera agricoltura e dei piaceri della villa” (poi diventate venti) di Agostino Gallo, agronomo rinascimentale residente in frazione Borgo di Poncarale.
In questo trattato di agronomia viene dato un accenno alla coltivazione del vitigno Marzemino (localmente Berzamino) sul Montenetto ed è proprio da queste fonti storiche che sono partiti gli studi conclusi nel 2001 per recuperare delle varietà locali caratterizzanti i vini del Montenetto.
Da allora i produttori del territorio hanno lavorato per la valorizzazione di questa varietà riuscendo a ottenerne, nel 2011, l’inserimento nel disciplinare di produzione il Capriano del Colle DOC Marzemino.

Nel 1980 il Dott. Michele Vescia, membro del Comitato Nazionale per la Tutela delle Denominazioni d’Origine, nota prima di molti altri le potenzialità della collina del Montenetto e insiste per istituire una Denominazione di Origine.

Nasce così la DOC Capriano del Colle, fortemente caratterizzata proprio dalla varietà Marzemino.
A partire dagli anni ’90 si assiste ad un forte ricambio generazionale, sia nelle aziende di produzione, che di agronomi ed enologi locali con un forte attaccamento al territorio.
Si avvia così un continuo sviluppo della viticoltura di qualità sul Montenetto che ha portato varie aziende a incentivare produzioni qualitative e caratterizzanti.
Segue un forte aumento delle densità di impianto, superando le precedenti forme espanse della pergola bresciana, che avevano rese per ettaro nettamente inferiori.

Il Marzemino viene accompagnato da altre varietà (come il Merlot e il Sangiovese) per le versioni Capriano del Colle DOC rosso e Capriano del Colle DOC rosso riserva.
A questi vitigni rossi i vignaioli locali affiancano la coltivazione di varietà a bacca bianca, principalmente Trebbiano di Soave e Trebbiano di Lugana (in Lugana denominato Turbiana) per la produzione di Capriano del Colle DOC Trebbiano, Capriano del Colle DOC bianco e Capriano del Colle DOC bianco superiore.
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